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Dopo esserci occupati nei precedenti articoli della tassazione degli youtuber e dei relativi obblighi contributivi, ci occupiamo oggi della tassazione degli streamer di Twitch.

Cos’è Twitch?

Twitch.tv è la più grande piattaforma di streaming al mondo dedicata a videogiochi, eventi e competizioni eSports. La piattaforma Twitch.tv, lanciata ufficialmente a giugno 2011, è stata acquisita da Amazon nell’agosto 2014 per 970 milioni di dollari.

Le principali fonti di guadagno degli streamer di Twitch sono gli abbonamenti al canale e le pubblicità.

Poiché per percepire redditi su Twitch è necessario essere Affiliati (8 ore di streaming pubblicati in almeno sette giorni diversi e una media di tre spettatori per ogni streaming) o Partner (25 ore di streaming in almeno 12 giorni e con una media di 75 spettatori), l’attività esercita dallo streamer di Twitch deve considerarsi, sotto il profilo fiscale, abituale e professionale (si rimanda all’articolo sulla tassazione delle pubblicità dei video pubblicati su Youtube per un approfondimento sul significato di tali termini).

Qualificazione dei redditi degli streamer di Twich e relativi obblighi tributari

In considerazione di quanto sopra, i relativi compensi sono qualificabili come redditi di lavoro autonomo professionale o redditi d’impresa (rispettivamente art. 53 e 55 del TUIR).

È obbligatoria l’apertura di una partita IVA.

Indipendentemente dalla qualifica dei redditi come lavoro autonomo professionale o d’impresa, i redditi percepiti se inferiori a 65.000 euro saranno assoggettati a tassazione in misura pari al 15% (5% per i primi 5 anni di attività) in caso di opzione per il regime forfettario. Non si è inoltre assoggettati all’IVA, all’IRAP e agli studi di settore.

Nel caso in cui i compensi siano superiori a 65.000 euro, gli stessi saranno assoggettati a tassazione ai fini IRPEF, sulla base delle diverse aliquote progressive, nonché ai fini IVA e, ove sussistano i requisiti, ai fini IRAP.

Dalla qualifica dei redditi percepiti dallo streamer (redditi da lavoro autonomo o redditi d’impresa) dipende, invece, la corretta individuazione dei relativi obblighi contributivi. Si rimanda all’articolo scritto in materia per un approfondimento.

 
Pietro Cumpostu

Dottore Commercialista e Revisore Legale dei Conti si occupa prevalentemente di consulenza fiscale nazionale ed internazionale, Transfer Pricing, riorganizzazioni societarie e operazioni straordinarie.

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