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Tra le agevolazioni fiscali previste dal nostro ordinamento tributario spiccano il Credito d’imposta per la ricerca e sviluppo e l’innovazione e il Patent Box. Rinviando ad un articolo successivo la disamina del regime Patent Box, ci occupiamo oggi del credito d’imposta per la ricerca e sviluppo e l’innovazione.

Che cos’è il credito d’imposta per la ricerca e sviluppo e l’innovazione?

L’art. 1 co. 198-209 della L. 160/2019 ha introdotto per il 2020, un nuovo credito d’imposta, in sostituzione del bonus ricerca e sviluppo di cui all’art. 3 del DL 145/2013, per gli investimenti in attività di:

ricerca e sviluppo;

innovazione tecnologica;

altre attività innovative (design e ideazione estetica).

Chi sono i soggetti beneficiari?

I soggetti beneficiari del Credito d’imposta per la ricerca e sviluppo e l’innovazione sono le imprese, a prescindere dalla forma giuridica, dalla natura giuridica, dalla dimensione, dal regime di determinazione del reddito. Anche i soggetti in regime forfetario rientrano tra i soggetti beneficiari.

Per quali periodi d’imposta posso beneficiare del bonus?

Si può beneficiare del Credito d’imposta per la ricerca e sviluppo e l’innovazione solo per il periodo d’imposta 2020 (periodo d’imposta successivo al 31.12.2019 per i soggetti con l’anno a cavallo).

Determinazione dell’agevolazione

Le modalità di determinazione e la misura del Credito d’imposta per la ricerca e sviluppo e l’innovazione variano a seconda della tipologia di investimenti agevolabili.

Per le attività di ricerca e sviluppo, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 12% delle spese ammissibili (importo massimo ammissibile pari ad euro 3 milioni).

Per le attività di innovazione tecnologica, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 6% delle spese ammissibili, nel limite massimo di Euro 1,5 milioni.

Nel caso in cui le attività di innovazione tecnologica siano finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0, il credito d’imposta aumenta al 10% sempre nel limite massimo di euro 1,5 milioni. Per le attività di design e ideazione estetica, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 6% delle spese ammissibili (limite massimo delle spese ammissibili pari ad euro 1,5 milioni).

Come posso usare il credito d’imposta per la ricerca e sviluppo e l’innovazione?

Il credito d’imposta in esamina calcolato secondo le percentuali di cui sopra è utilizzabile esclusivamente in compensazione mediante il modello F24 in tre quote annuali di pari importo. Il credito d’imposta in esame non può essere ceduto.

Il Credito d’imposta per la ricerca e sviluppo e l’innovazione è un’opportunità da valutare attentamente per le imprese (indipendentemente dalla forma giuridica) che, in considerazione dell’attività esercitata e il mercato di riferimento, svolgono rilevanti attività di ricerca e sviluppo, di innovazione tecnologica e altre attività innovative.

Pietro Cumpostu

Dottore Commercialista e Revisore Legale dei Conti si occupa prevalentemente di consulenza fiscale nazionale ed internazionale, Transfer Pricing, riorganizzazioni societarie e operazioni straordinarie.

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